L'Amore corre incontro

#QuaGiò: Quaresima Giovane /4

Continua il nostro cammino di "Quaresima Giovane". Siamo giunti alla IV domenica. Il versetto evangelico ci riconsegna l'immagine di un padre buono che ama i suoi figli senza porre limiti e condizioni, la sua misericordia va oltre ogni misura... è un amore extralarge! Impegno: condividere quanto richiesto sui social, dopo aver letto l'articolo, con l'hashtag #QuaGiò.

#QuaParola1. #QuaParola: leggi il versetto biblico

«Lo vide, ebbe compassione, gli corse incontro» (Lc 15,20).

In questo versetto biblico vi sono tre verbi in cui sono racchiusi tre movimenti che possiamo considerare tappe dell'amore: vedere, avere compassione, correre. Tre verbi preceduti da un soggetto che non lasciano scampo a interpretazioni: il protagonista di queste azioni è il padre. Questo testo, infatti, è tratto dal noto brano dell'evangelista Luca, precisamente dalla parabola, considerata dagli studiosi un "Vangelo nel Vangelo", detta del "figliol prodigo", che sarebbe meglio chiamare del "Padre misericordioso". Questo testo fa parte di un trittico "scandaloso" di racconti: la parabola della moneta perduta, della pecorella smarrita e del Padre misericordioso. Gesù narra queste parabole per giustificarsi presso certi ben pensanti dell'epoca - gli scribi e i farisei - che mormoravano e si scandalizzavano per il fatto che frequentava i pubblici peccatori e mangiava con loro (cfr. Lc 15,2).
Nel passo evangelico è descritta la vicenda del figlio che sa di "averla fatta grossa": ha sperperato tutta la parte di eredità paterna a lui dovuta con una vita dissoluta perdendo i suoi diritti filiali. Tuttavia il padre, quando da lontano lo vede tornare a casa, è preso da compassione, ma non attende che il figlio arrivi: gli corre incontro, gli si getta al collo e lo bacia. Gli fa indossare la veste nuova, gli mette un anello al dito e lo accoglie di nuovo come proprio figlio, senza fargli pesare il passato, ridonandogli la libertà del figlio mai perso. La misericordia del padre va oltre ogni misura, anzi è un amore extralarge!

 

#QuaVita2. #QuaVita: vivi la relazione con Dio nel quotidiano

Tre verbi per rivelare il volto di Dio, per dire l'amore fuori da ogni logica.

Vedere
«Dove c'è amore, lì c'è uno sguardo». Quanto sono vere queste parole di un mistico del Medio Evo! Vedere è proprio il primo verbo del nostro versetto biblico. Il soggetto della frase è il padre, immagine di Dio, che posa il suo sguardo sul figlio che credeva perduto. A partire da questo sguardo amorevole verso il figlio siamo costretti a rimettere a fuoco il volto di Dio, a conoscere la vera identità del padre che non si conforma alla logica del tempo, fatta di giustizia retributiva e castigo divino, ma introduce quella dell'amore incondizionato e del perdono. Il vedere di Dio coincide sempre con l'amare per primo.
La domanda non è «come posso vedere Dio?» ma «come posso farmi vedere da Lui?».

Ebbe compassione
Non c'è soltanto il vedere; tra il vedente e il veduto si stabilisce un sentire e un com-patire ossia un patire insieme. Nella lingua ebraica l'etimologia di questo verbo evoca un'emozione che raggiunge le viscere. Nel Nuovo Testamento solo i sinottici usano questo verbo. Il termine incarna la compassione divina, sta ad indicare un amore viscerale, un amore materno: è il cuore di Dio. La compassione imprime una svolta a tutta la vicenda che vede protagonisti il Padre e i due figli. Aldilà di ogni aspettativa mostra che l'amore non va meritato perché sono bravo e buono, ma il vero amore è lasciarsi amare nonostante tutto ciò che posso aver fatto.
So riconoscere Dio che mi ama teneramente anche nelle vicende più buie della mia vita? Mi sento degno dell'amore di Dio?

Gli corse incontro
Il Padre corre per andare incontro al figlio desiderato e ritrovato. L'Amore non aspetta, corre incontro a chi se n'è andato restituendogli la dignità di essere se stesso e non un altro: figlio, non servo. È sempre possibile ricominciare quando qualcuno non mostra il volto scuro del giudizio, quando dà fiducia, quando manifesta gesti accoglienti, quando «perdona, cioè non conta il male né lo racconta» (A. Potente).
Per amare sinceramente bisogna avere molto coraggio. È il coraggio di fare il primo passo, di lasciare i vecchi rancori, l'orgoglio ferito e le proprie ragioni. Coraggio di gesti gratuiti e generosi, dove la lontananza è superata nell'abbraccio che riconcilia e ridà nuovamente la vita viva.
Gesù ti interpella! Quale immagine di Dio hai dentro te? Giudice o amante? Padre o padrone?

 

#QuaWeb3. #QuaWeb: naviga con la Parola come bussola

Il rapporto tra padre e figlio è raccontato in molti modi fin dalla notte dei tempi. Nello sviluppo del bambino questa relazione ha un'importanza centrale, è fortemente significativa. «Essere figli», afferma lo psicanalista e scrittore Massimo Recalcati, «è non farsi da sé, ma essere generati da qualcun altro. Nessuno di noi si genera da sé... La vita viene alla vita sempre da un'altra vita, è da sempre, in questo senso stretto, in debito con l'Altro». Ogni figlio porta con sé l'appartenenza al genitore e allo stesso tempo il bisogno di differenziarsi dalla figura paterna.

Recentemente un duetto canoro speciale, Andrea Bocellicon il figlio ventenne Matteo, ha commosso e conquistato il web con il brano Fall On Me, estratto dall'album e realizzato con la collaborazione di importanti artisti, tra cui Tiziano Ferro, Ed Sheeran, Dua Lipa.
Il testo della canzone si riferisce al legame tra padre e figlio. Vi sono due soggetti contrapposti che nel video clip sono posti uno alle spalle dell'altro come per indicare cammini diversi.
Nel brano emerge la figura di un genitore che mostra al figlio, alla ricerca del proprio posto nell'esistenza, come affrontare la vita e dare senso al proprio vivere: «Presto una luce ti illuminerà / Seguila sempre, guidarti saprà / Tu non arrenderti, attento a non perderti / E il tuo passato avrà senso per te / Vorrei che credessi in te stesso, ma sì / In ogni passo che muoverai qui / È un viaggio infinito / Sorriderò se / Nel tempo che fugge mi porti con te».
Dopo aver visto il video, prova a domandarti:
Quali sono gli aspetti salienti del rapporto con mio padre? Quali sentimenti nutro verso di lui? Che figlio sono?

 

#QuaGiò4. #QuaGiò: provati e tagga

Invita una persona amica a venire a Messa.
All'uscita scattate una foto e fate una storia lanciando in rete un messaggio positivo.
Permettete all'Amore di correre incontro al mondo.
Postate la foto e/o la storia sui social con l'hashtag #QuaGiò.

  #QuaGiò: stacca, prega, vivi

 
Il percorso

  1.  Cos'è la felicità - I settimana |   2. Dov'è il tuo Tabor? - II settimana |   3. Stare fermi o camminare - III settimana | 4. L'amore corre incontro - IV settimana |    5. Rassegnazione o stupore - V settimana   6. Dentro la sofferenza da combattenti - VI settimana


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